KATHMANDU, Nepal — Le tigri vivono solo in ambienti selvaggi? Nient’affatto. Le abitudini dei celebri felini si stanno adeguando ai tempi moderni: una ricerca internazionale condotta sulle montagne nepalesi ha riscontrato che molte tigri vivono oggi vicino alle aree abitate, pur restando piuttosto “solitarie”: per evitare di incrociare le persone, si stanno abituando a vivere di notte.
La ricerca, condotta da un gruppo internazionale di scienziati americani e nepalesi, è stata pubblicata nei giorni scorsi sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences. Lo studio è durato due anni ed è stato condotto nel Parco nazionale di Chitwan, il più antico del Nepal, dove vivono 125 tigri. Il parco si trova nel centro del paese, fu creato nel 1973, ed è diventato patrimonio dell’umanità nel 1984.
“Il pianeta diventa affollato – spiega Jianguo Liu del Center for Systems Integration and Sustainability del Michigan State University – e gli esseri viventi devono trovare soluzioni creative per convivere in modo sostenibile. Quello del Nepal è un esempio molto interessante: tigri e uomini oggi condividono gli stessi spazi, le stesse strade e gli stessi sentieri. E per non infastidirsi, hanno iniziato a cambiare le loro abitudini”.
Le prove sono inconfutabili. Trappole fotografiche disseminate sui sentieri dai ricercatori hanno ritratto le tigri percorrere gli stessi itinerari delle persone, ma sempre durante la notte, periodo durante il quale i nepalesi evitano boschi e foreste”.
“Questo esempio porta alla luce nuove possibilità di adattamento per la convivenza uomo-animali – continuano i ricercatori -. Se potesse ripetersi in altri luoghi, il futuro delle tigri che attualmente sono una specie a rischio potrebbe essere più luminoso”.
Secondo i ricercatori, queste tigri sono meno attive del 17% nel periodo diurno rispetto a quelle che vivono in aree meno abitate.
Altri ricercatori che hanno paertecipato allo studio sono Neil Carter della Michigan University, Binoj Shresthaof dell’Institute for Social and Environmental Research in Nepal, Jhamak Karkiof del Nepal’s Department of National Parks and Wildlife Conservation e Narendra Man Babu Pradhan del WWF Nepal.